√IMPIANTI ZIGOMATICI
Per pazienti senza osso mascellare totale
Per pazienti senza osso mascellare totale
L’implantologia è una soluzione fantastica per la maggior parte di persone, che nel corso del tempo perdono gli elementi dentali e vengono sostituiti con l’implantologia dentale, attraverso l’inserimento di un impianto dentale in titanio, nell’osso alveolare del paziente, ricostituendo nuovamente quell’appoggio, come la vecchia radice per sorreggere il nuovo elemento dentale.
Per la maggior parte della persone, sino ad una certa ètà che perdono i denti, ma mantengono una buona consistenza e quantità di osso alveolare, la riabilitazione tramite tecniche di inserimento impianti dentali, non risulta mai un problema, questi pazienti, possono spaziare ed essere riabilitati tramite una quantità enorme di tecniche implantari , come:
Ottenendo nuovamente tramite l’inseriemnto di una protesi dentale fissa, della riabilitazione dentale funzionale alla masticazione ed all’estetica.
Il problema sorge quando il paziente non più tanto giovane perde gli elementi dentali, non li sostituisce in una tempistica ragionevole, portatore di protesi dentale removibile, spesso anche per decenni, desidera in un qualsiasi momento della sua vita, ottenere una dentatura fissa.
Oggi nei centri specializzati esistono una quantità innumerevole di tecniche riabilitative per pazienti con poco osso o senza osso, nei centri ordinari esistono le classiche tecniche riabilitative, che sono sempre esistite, come gli innesti d’osso autologhi e i grandi rialzi dei seni mascellari e qualche rigenerazione per piccole sezioni d’osso.
Se un paziente non volesse sottoporsi a queste tecniche, oppure alcuni già sottoposti, non sono riusciti a risolvere con i denti fissi, quali altra soluzioni, potrebbero esserci?
Oggi presso il nostro centro specialistico in tecniche risolutive con dentatura fissa per pazienti con poco osso o completamente senza osso possono esserci diverse tecniche chirurgiche che risolveranno definitivamente le gravi e gravissime atrofie mascellare.
Le nostre tecniche chirurgiche non prevedono l’innesto d’osso autologo e i grandi rialzi dei seni mascellare e le rigenerazioni dell’osso
Il Prof Roberto Conte partendo dal problema trova la soluzione:
Essendo un esperto medico studioso di anatomia umana, tramite dissezionI su cadavere, insegnando la stessa a medici colleghi, nel corso degli anni conta più di 2500 dissezioni eseguite, questo lo porta ed essere uno dei migliori medici esperti in anatomia umana.
Il Prof Roberto Conte è partito da un interrogativo semplice:
La risposta a questa domanda è certamente si, sono le ossa basali, ossa che rappresentano i pilastri di resistenza del nostro cranio, che continuano a sorreggerlo, anche dopo l’atrofizzarsi e la totale scomparsa delle ossa alveolari del mascellare e della mandibola.
Le ossa basali sono ossa che tutti possiedono, sono ossa estremamente dure e resistenti categoria D che non si consumano nel corso del tempo.
Le ossa basali sono:
1 Osso basale del processo canino
2 Osso basale del processo zigomatico
3 Osso basale del processo PalatinoPterigoideo.
Il professore studiano e praticando l’implantologia da oltre 43 anni mette appunto la sua tecnica chirurgica, che sfruttando le ossa basali posteriori del mascellare superiore, mette appunto la sua tecnica Galileus Cerclage Sinus che usa ormai da oltre 30 anni:
Ecco che nase la tecnica chirurgica implantare Galileus Cerclage Sinus™ che risolve le gravi atrofie mascellari evitando innesti e rialzi del seno mascellare e talvolta questa tecnica evita gli interventi di inserimento degli Impianti Zigomatici.
La tecnica chirurgica del Prof. Conte, Galileus Cerclage Sinus™ permette di sfrutta le ossa basali come ancoraggi per l’inserimento di 2 impianti pterigoidei nella parte posteriore del mascellare, nella zona dell’osso Palatino/Pterigoideo, staccato dall’osso mascellare alveolare, molto resistente duro categoria D e che non si consuma nell’arco del tempo.
Nella zona del mascellare superiore frontale, inserimento di 2 impianti nasali trasversali nelle sezioni 15/25, con l’inserimento in premaxilla di 2 impianti sub nasali.
Con questa tecnica si risolvono la maggior parte dei casi atrofici clinici, che in alternativa, continuerebbero a portare protesi removibili o si sarebbero dovuti sottoporre ad innesti d’osso autologhi a a grandi rialzi dei seni mascellare. In alcune circostanze anatomiche valutate dal Professore, alcuni pazienti che presentano assenza totale di osso mascellare posteriore e un residuo nella zona frontale, questi pazienti, con questa tecnica possono evitare di essere operati con la tecnica chirurgica degli impianti zigomatici.
Tecniche riabilitative per pazienti completamente senza osso sia frontalmente che posteriormente al mascellare superiore.
E per i casi ancora più gravi e complessi, che non presentano osso, non solo nella zona posteriore del mascellare superiore, ma anche frontalmente, a quale tecnica specialistica potrebbero fare riferimento?
Per questa categoria di pazienti, con assenza totale di osso frontale e posteriore del mascellare superiore, possono essere riabilitati, con gli impianti zigomatici.
La tecnica ordinaria per recuperare alla masticazione questi pazienti è la classica tecnica dell’implantologia zigomatica detta QUAD con inserimento di 4 impianti zigomatici frontalmente 2 per zigomo, senza prevedere l’utilizzo di alcun ulteriore impianto per sorreggere la protesi dentale fissa, durante le fasi future della masticazione nella porzione posteriore del mascellare.
Il Prof. Roberto Conte che usa gli impianti pterigoidei da ormai 30 anni, valutando la tecnica ordinaria dell’implantologia Zigomatica QUAD con i 4 impianti frontali, si rende conto, che questa tecnica ottima di base, può essere ulteriormente migliorata, per il bene dei pazienti.
In effetti presso il nostro centro, non viene eseguita la tecnica ordinaria di implantologia zigomatica QUAD con l’utilizzo di inserimento di 4 impianti zigomatici solo frontali nella zona del premaxilla, 2 impianti zigomatici per ogni zigomo, ma la nostra tecnica dell’implantologia Pterigo/Zigomatica.
Questa tecnica riabilitativa per le soluzioni dentali fisse per pazienti gravi e gravissimi, con assenza totale di osso mascellare superiore, sia in zona forontale che in zona posteriore, viene praticata con l’inserimento nella zona frontale di 2 soli impianti zigomatici 1 per ogni zigomo, nella zona posteriore, vengono inseriti 2 impianti pterigoidei 1 per ogni lato, riabilitando il paziente grave definitivamente.
La differenza la puoi immeditamente visionare e verificare, tramite il confronto di 2 immagini a confronto per comprendere le differenze.
Tecnica Chirurgica Implantologia Zigomatica QUAD 4 Impianti dentali Zigomatici frontali 2 impianti per ogni zigomo
Nostra tecnica chirurgica Implantologia PterigoZigomatica 2 Zigomatici frontali 1 per zigomo 2 Pterigoidei posteriori 1 per lato.
Come avviene l’intervento chirurgico di implantologia dentale zigomatica, con inserimento degli impianti zigomatici?
In questa sezione del portale dedicata alla categoria dell’implantologia zigomatica video, puoi visionare dal vivo senza alcuna censura, attraverso questa pagina dedicata alle registrazioni video degli imterventi di impianti zigomatici, puoi guardare:
L’intervento chirurgico di preparazione, gestione ed inserimento degli impianti zigomatici, risulta esattamente simile ad ogni altro intervento di chirurgia implantare, l’unica differenza la registriamo nell’utilizzo di impianti dentali più lunghi, circa 35/55 millimetri, la realizzazione fresata del canale, di accoglimento dell’impianto zigomatico, ma nulla di straordinario.
Per prima cosa si esegue una visita dettagliata, il Prof. Esegue una visita con il paziente in studio, redige una cartella clinica dove all’interno verranno scritte tutte le informazioni inserenti al paziente, malattie, farmaci, pressione, eventuali allergie e storico odontoiatrico.
Poi viene eseguita una panoramica per la visualizzazione di insieme delle condizioni dell’osso mascellare superiore del paziente, al termine della panoramica, la stessa esegue una Tac Cone Beam tridimensionale, per vedere sempre il mascellare atrofico, ma in questo caso tridimensionalmente, con questa tac si puo’ misurare esattamente le porzioni strategiche dell’osso che interessa, per l’ancoraggio delle punte apicali degli impianti dentali zigomatici al millimetro.
Poi viene eseguita una visita dipersona, con la bocca aperta, per valutarne l’apertura, guardare i tessuti gengivali come si presentano, le dimensioni d’insieme dell’osso, al termine di quete informazioni, il Prof risulta pronto per eseguire e valutare la propria prognosi e decidere su quale tecnica fare affidamento per la migliore garanzia di riuscita dell’intervento.
Il modellino stereolitografico a grandezza naturale dei mascellari del paziente, serve, per ottenere nelle proprie mani una riproduzione grande al millimetro del mascellare del paziente in questo modo il medico, puo’ fare innumerevoli valutazioni e vedere la formologia anatomica dell’osso, progettare l’intervento chirurgico di impianti zigomatici al meglio.La replicazione di questo modellino risulta molto importante, per le varie valutazioni che il medico implantologo dovrà realizzare durante la progettazione dell’intervento di implantologia zigomatica, questo modellino permette di misurare con estrema precisione la lunghezza dei mascellari, per poi preparare la lunghezza degli impianti zigomatici, il oltre lo stesso mostra la forma del mascellare del paziente, in questo caso la si rapporterà con la tabella chirurgica detta ZAGA che serve per capire la formologia del mascellare e quale tecnica chirurgica eseguire con inserimento degli impianti dentali zigomatici, intrasinusale oppure extrasinusale.
L’intervento inizia eseguendo una completa bonifica dentale, tutto quello che il medico trova all’interno del mascellare superiore, estrae o elimina con il bisturi, se esistono elementi ancora residui compromessi, eventuali radici residue, viene estratto tutto e bonificata, a quel punto siamo pronti per realizzare l’intervento vero e proprio di implantologia zigomatica, con inserimeto impianti zigomatici.
L’implantologia zigomatica è un intervento di riabilitazione dentale per pazienti atrofici gravi, una volta pianificato e progettato l’intervento, lo stesso si esegue in giornata, circa dalle 2/3 ore di chirurgia.
Si inizia l’intervento di impianti zigomatici, eseguendo una bonifica dentale di tutti gli elementi dentali compromessi, con essi, si eliminano eventuali radici residue, una volta eseguta la purificazione dell’area da operare, si provvede ad incidere con il bistudi tutta la gengiva del mascellare superiore, nella zona crestale, realizzando in questo modo il lembo d’accesso.
Una volta eseguita l’incisione ed il taglio, si provvede, con estrema delicatezza, allo scollamento dei lembi gengivali dall’osso mascellare superiore, questa operazione viene eseguiti, con gli scolla periostali, attrezzi chirurgici, di varie forme e dimensioni, che accellerano il movimento.
Terminato lo scollamento, ci si appresta ad inserire la Zigomatic Fresator Guide™ un ultima invenzione del Prof. Roberto Conte:
Questa fase risulta estremamente importante e và eseguita con la massima precisione, servono pochi millimetri di sbaglio per far ritrovare la punta dello zigomatico da tutt’altra parte, per ottenere questo risultato, oltre che la precisione nel progetto il Prof. Roberto Conte si è progettato una guida chirurgica per la fresatura.
Questo manufatto è stato pensato, progettato, realizzato e protocollato dal Prof. Roberto Conte, per eseguire un taglio dritto con la fresa chirurgica, per non sbagliare itinerario ed evitare di uscire fuori strada, per questa ragione questo manufatto chirurgico, oltre che utile risulta estremamente protettivo, perchè evita con il proprio bordo indirizzato, come una digna di intraprendere altre direzioni con la fresa.
La guida, che indirizza la fresa verso una direzione obbligata, viene inserita sul mascellare, appoggiata sullo stesso e agganciato sulla spina nasale, in questo modo non è più possibile, che si sposti e a quel punto inizia il lavoro di fresaggio per la realizzazione del solco, dove successivamente, varrà adagiato l’impianto zigomatico, durante la fase dell’avvitamente verso l’osso dello zigomo.
Nelle immagini puoi vedere le 2 frese guide delle frese chirurgiche, nell’immagine sopra le vedi, che sono in posizione corretta sul modellino stereolitografico a grandezza naturale del cranio della paziente, in questa posizione, sono pronte per indicare l’itinerario per il taglio chirurgico.
Le immagini che seguono, mostrano la guida chirurgica inserita tra la spina nasale e l’appoggio supra il mascellare scollato, al disotto del mascellare troviamo la Membrana di schneider. A quel punto in posizione puo’ indicare la traiettoria di fresaggio.
Terminati i tagli sul mascellare, ci si prepara per l’inserimento vero e proprio degli impianti dentali zigomatici. A questo punti tutto risulta pronto per l’inserimento con il manipolo manuale, per inserire poi avvitare a mano, l’impianto zigomatico.
Questa fase è molto importante, si esegue a mano, perchè il medico chirurgo, deve valutare sentendo tutte le informazioni, che la sensibilità gli trasferisce.
Un implantologo esperto, sà esattamente quando fermarsi, perch’ oltre al punto di stop, continuare significa far fallire innanzitutto l’impianto, successivamente si puo’ perforare la guancia e creare una Fistola oro-antrale, che se provocata difficilmente guarisce cicatrizzandosi.
Stiamo parlando di interventi di implantologia PterigoZigomatica, quindi a questo punto una volta terminati gli inserimenti degli impianti zigomatici, ci si appresta alla realizzazione degli inserimenti dei pterigoidei.
Prima cosa si intraprende il taglio dei lembi, nella zona posteriore dell’osso palatino pterigoideo, una volta tagliato il lembo gengivale e scoperta la porzione di osso basale palatino pterigoideo, si provvede a realizzare il forno per l’inseriemnto dell’impianto pterigoideo.
La fresa non si limita a tagliare ed non esporta l’osso ma via via con frese di maggior diametro, realizza il foro di entrata dell’impianto pterigoideo, compattando l’osso.
Terminata questa procedura, che deve essere eseguita da medico esperto, si inserisce avvitando l’impianto pterigoideo in posizione.
Nelle immagini puoi vedere tutta la proceduta, dal taglio del lembo, alla fresatura sino a giungere all’avvitamento dell’impianto pterigoideo.
Ecco che siamo giunti alle battute finali, si provvede a suturare tutti i lembi ancora scollati, si esegue una sutura estremamente importante, per evitare che accindentalmente, si riaprino i punti.
Se guardate i filmati e le immagini, dei momenti chirurgici, vi accorgerete, che durante l’intervento, con lembi gengivali così estremamente aperti, ci dovrebbe essere un sanguinamento copioso, questo non accade mai con gli interventi del Prof. Roberto Conte, perchè esperto di dissezione su cadavere sà esattamente cosa tagliare, dove tagliare e come tagliare, al termine degli interventi, il paziente non sembra affatto abbia subito un intervento di impianti zigomatici, ma torna alla propria abitazione, come nulla fosse accaduto.
Anche per quel che concerne il gonfiamento, i pazienti del Prof. Durante il post operatorio, non lamentano eccessivo gonfiore, solo un minimo, che trova il suo apice alla sera delle 72 ore a la mattina stessa inizia a scemare scomparendo.
Le protesi dentali per gli impianti zigomatici, sono da noi realizzate a mano e su misura dai nostri esperti protesisti. Che siano a carico differito, quindi estraibili in attesa di guarigione ed osteointegrazione degli impianti dentali, oppure a carico immediato, quindi immediatamente avvitate dopo l’intervento di inserimento impianti dentali, risultano essere sempre esteticamente impeccabili e funzionali.
Sotto puoi vedere il caso di una nostra paziente, per comprendere e capire il grado di esperienza a qui i nostri protesisti, sono giunti, anche con questi casi speciali di gravi atrofie, nonostante l’osso mancante l’estetica delle stesse, risultano sempre idonee ed i pazienti sono sempre tutti soddisfatti al 100%100.
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